Sospetta malformazione alle coronarie, all’Ospedale di Perugia eseguita la prima TAC al cuore su un neonato di due settimane

Procedura ottimizzata per produrre immagini diagnostiche in tempi brevissimi, con minima dose di radiazione e di mezzo di contrasto

Perugia, 10 novembre 2022 – Eseguita, per la prima volta all’Ospedale di Perugia, la TAC al cuore su un paziente di appena due settimane con sospetta malformazione di una coronaria. Un esame diagnostico solitamente ad appannaggio degli ospedali pediatrici, ma che è stato possibile eseguire a Perugia grazie ad un’equipe multidisciplinare di specialisti.
Il piccolo paziente è stato ricoverato presso la Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla dott.ssa Stefania Troiani, per un’ipertensione polmonare grave risolta brillantemente con terapia farmacologica. Nel corso del ricovero però, grazie all’esecuzione di ecocardiogrammi seriali, l’equipe medica della dott.sa Troiani sospetta una possibile malformazione di una delle coronarie, evento potenzialmente fatale per un neonato.
L’equipe multidisciplinare, formata da neonatologi e radiologi, decide di procedere all’esecuzione della TAC cardiosincronizzata dopo blanda sedazione, sotto la guida del neonatologo Daniele Mezzetti. La dott.sa Sara Riccioni della struttura complessa Diagnostica per immagini (diretta dal prof. Scialpi), il dottor Federico Crusco della struttura complessa Radiologia 1 (diretta dal dott. Duranti) e il tecnico sanitario di radiologia medica, Antonio Papa ottimizzano la procedura per produrre immagini diagnostiche in tempi brevissimi, con minima dose di radiazione e di mezzo di contrasto, riuscendo ad ottenere un esame TAC altamente risolutivo e sicuro per il piccolo paziente.
Fortunatamente, l’esame diagnostico ha dato esito negativo e il bambino è stato dimesso.
“Ringrazio i professionisti per la dedizione profusa – sottolinea il Direttore generale, Giuseppe De Filippis – un esempio di come l’integrazione tra competenze scientifiche multidisciplinari e tecnologia specialistica siano a salvaguardia della salute dei nostri pazienti”.

 

Fonte: Azienda Ospedaliera di Perugia

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