Fondazione Onda Giornata Mondiale della Salute Mentale 10 ottobre 2022

La depressione post partum

Per la neo-mamma, la nascita del bambino può suscitare una cascata di emozioni intense e contrastanti, che vanno dall’eccitamento alla gioia, fino ad attacchi di rabbia e ansia, ma può anche sfociare in qualcosa che non ci si aspetta come la depressione post-partum (DPP).

Molte mamme “alle prime armi” sperimentano un malessere fisiologico chiamato “baby blues”, che spesso si manifesta dopo la nascita del bambino e comprende, generalmente, sbalzi d’umore e crisi di pianto che si risolvono rapidamente. Il quadro clinico del baby blues, però, non dura più di due settimane. Se i disturbi si protraggono più a lungo (4-6 settimane) o iniziano più tardi (da 6-12 mesi dopo il parto) si può trattare di DPP. Infine, anche se più raramente, dopo la nascita del bambino si può manifestare una forma estrema di depressione post-partum nota come psicosi da post parto.

Ne abbiamo parlato con la Prof.ssa Patrizia Moretti della Struttura Complessa di Psichiatria, Psicologia Clinica e Riabilitazione psichiatrica diretta dal Prof. Alfonso Tortorella.

“La depressione post partum (DPP) rappresenta la più rilevante complicanza psichica relativa al puerperio e in Italia si stima che colpisca circa il 7-15% delle donne che partoriscono. Non è una debolezza, né un difetto caratteriale. A volte è semplicemente una complicazione del parto. Se si va incontro a depressione post parto, un trattamento tempestivo può essere utile per tenere controllati i sintomi e riuscire a godersi a pieno il proprio bambino”.

Ma cosa è la depressione post partum e come si manifesta? “È una condizione di cui soffrono molte donne dopo il parto – precisa la Prof.ssa – che colpisce all’incirca 1 donna su 10 nell’arco dei 12 mesi successivi al parto. Sebbene molto meno frequentemente, può però interessare anche i padri”.

Oltre alla depressione ci sono altri disturbi psicopatologici perinatali del post partum, quali disturbi d’ansia, (disturbo d’ansia generalizzato, ansia sociale, disturbo post-traumatico da stress (DPTS) e disturbo di panico), il disturbo ossessivo compulsivo (comparsa di pensieri indesiderati e sgradevoli, di immagini o idee che non si riesce a scacciare dalla mente e che causano ansia e comportamenti ripetitivi), il disturbo bipolare (alternanza di fasi di depressione a fasi maniacali ( euforia) e psicosi post-partum (combinazione di deliri ed allucinazioni).

“La depressione post partum si manifesta con persistente tristezza e umore depresso, perdita di interesse e di piacere nei confronti di attività che di solito piacevano, mancanza di energia, facile stanchezza e spossatezza e disturbi del sonno – sottolinea la Prof.ssa Moretti – La sensazione è quella di non essere in grado di prendersi cura del proprio bambino convincendosi di essere una cattiva madre, disperarsi, avere difficoltà a creare un legame con il proprio figlio fino a pensieri spaventosi ricorrenti come ad esempio, paura di fargli del male”.

Ci sono delle avvisaglie che permettono di riconoscere l’insorgenza di questi disturbi e, quindi, di agire in tempo?

“La depressione post partum può svilupparsi gradualmente e può quindi essere difficile da riconoscere – sottolinea la Prof.ssa – Molte pazienti evitano di parlare con la famiglia e gli amici delle loro sensazioni perché temono di essere giudicate cattive madri, genitori incapaci o scontenti. Ci sono comunque alcuni comportamenti (sintomi) che meritano attenzione perché potrebbero sottendere la depressione post partum come le crisi di pianto frequenti senza motivi evidenti, la riduzione o assenza di contatti con altre persone, il parlare sempre in modo pessimistico, trascurare il proprio aspetto fisico e la cura di sé, non lavarsi o non indossare abiti puliti e in ordine, perdere il senso del tempo (non sapere se sono trascorsi 10 minuti o due ore), perdere il senso dell’umorismo e preoccuparsi costantemente che qualcosa non vada nel proprio bambino, a prescindere dalle rassicurazioni ricevute”.

Quando questi sintomi compaiono in una neo mamma non vanno sottovalutati da familiari, amici anzi: “La donna va incoraggiata a parlare dei propri stati d’animo con il medico curante o l’ostetrica in modo da incoraggiare la neo mamma a rivolgersi allo specialista psichiatra. È importante identificare e trattare precocemente il disagio in quanto con le cure ed il supporto adeguato la maggior parte delle donne può guarire completamente dalla DPP”.

Presso l’Ospedale di Perugia è attivo da giugno l’ambulatorio di Psicopatologia peripartum per sostenere la donna e i familiari e con l’obiettivo di offrire un servizio specialistico per la cura dei disturbi quali depressione peripartum, psicosi postpartum, baby blues. L’ambulatorio, inoltre, permette alla donna e ai familiari di ricevere informazioni, un servizio di psicodiagnostica e un intervento terapeutico integrato.

La prenotazione della visita ambulatoriale avviene tramite contatto diretto telefonico da parte dello specialista o del medico di medicina generale, da effettuarsi dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle ore 14 al numero 075/578.4100 oppure 075/578.3194.

 

Fonte: Azienda Ospedaliera di Perugia

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