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Il Pensiero e la Morale : articolo a cura de “Il Pellicano Onlus”

Il pensiero nell’adolescente è strettamente legato allo sviluppo della moralità.

Fra le più importanti prospettive teoriche dei processi di sviluppo morale ci sono quelle di Kholberg (1984) e Gilligan (1983), tale processo dipende molto dal contesto di vita dell’adolescente, dallo sviluppo intellettivo raggiunto e quindi dall’elaborazione delle esperienze dunque dall’identità. Il bambino, nel primo stadio (fra i 4 e 10 anni) denominato pre-convenzionale, fa ciò che è giusto astenendosi dal compiere azioni sbagliate motivato dalla punizione e dalla ricompensa.

Già dalla fine del primo decennio del nuovo millennio le punizioni spesso si sono ridotte al negare l’accesso alla TV allo smartphone o al tablet, mentre le ricompense al permettere loro di giocarci.

In questa fase c’è un netto stravolgimento di paradigma: si è spostata l’attenzione sulla sfera del virtuale, la quale non dovrebbe essere vista né come una punizione né come un premio poiché condiziona considerevolmente la vita sociale, da vent’anni a questa parte nessuno che vuole vivere in società può farne a meno soprattutto per questioni lavorative e sociali.

Nel secondo stadio, detto della moralità convenzionale (fra i 10 e i 13 anni), il bambino cerca di perseguire il bene ed evitare il male imparando a conformarsi ai dettami della società regolandosi sull’approvazione dei genitori o delle persone più anziane.

Ora se perseguire il bene che nella crescita del bambino viene collegato inconsciamente al premio, di conseguenza alla realtà virtuale, l’educazione può risultare fallimentare poiché al suo opposto troviamo che il male, la punizione, sarà collegata all’assenza di questa seconda realtà.

Tutto ciò può creare confusioni e dispercezioni su cosa sia effettivamente il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, concetti che in fondo fanno parte di entrambe le realtà.

Nel terzo, detto stadio della moralità post-convenzionale (dai 13 anni in poi), il ragazzo comincia a sviluppare una coscienza, un’idea di cosa siano i diritti umani e le convinzioni e i valori che sono disposti a difendere.

A questo punto l’individuo non agisce più mosso solo dalla paura o dal bisogno di approvazione ma comincia a riconoscere e fare propri dei principi morali che si integrano alla sua personalità e all’identità che è stata compresa durante l’evoluzione.

 

Couns. Federico Freddio

www.ilpellicano.it 

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