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La Split Identity: un’identità divisa. Articolo a cura de “il Pellicano Onlus”

Cos’è la realtà? La realtà per ognuno di noi è la somma delle esperienze e dei vissuti.

Che siano poi stati elaborati o meno può solo cambiare il modo in cui questi vengono percepiti, e questa elaborazione possiamo definirla come la nostra personale ‘verità’.

Possiamo quindi affermare che l’identità è un processo che parte dalla nostra realtà ed attraverso le verità personali, guidate dalle emozioni, attua una o più scelte sul percorso dell’individuazione del sé.

Senza voler chiamare in causa i disturbi dissociativi dell’identità voglio introdurre un concetto legato alle esperienze degli adolescenti e la loro ricerca dell’identità che sta creando una separazione distinta tra l’interiorizzazione delle informazioni elargite dalle due realtà, materiale e virtuale: la ‘Split Identity’. Un concetto di carattere deontologico, nel senso etimologico del termine, basato su più sistemi di regole in contrapposizione fra loro che in modo empirico calca le scelte dei ragazzi.

Il concetto di split identity vuole marcare quei pensieri nati da letture, attive o passive, polari ed antitetiche di una stessa informazione tra le due realtà.

Come si fa ad acquisire una struttura per comprendere chi siamo se la mattina a casa l’informazione che si deve elaborare è “vai a scuola non c’è nulla di più importante” e la sera sui social “la scuola non serve a nulla, unisciti al link in bio”? (sì purtroppo questa è un tipo di informazione proveniente dalla realtà virtuale).

Come si fa’ a dare un senso e un orientamento alla vita se prima l’adolescente vede un certo tipo di valori, responsabilità ed obiettivi da chi lo circonda e poi vengono subito tutti messi in discussione da obiettivi spesso irraggiungibili ed intriganti, valori sconnessi e responsabilità rovesciate che deviano significativamente da quelli concreti?

Come dare costanza e coerenza ai valori e agli impegni quotidiani se un’altra realtà ti mostra un cambiamento continuo, di per sé non pericoloso, ma lo diventa grazie ad una rapidità incontrollabile dove un giorno sembra importantissima una cosa e il giorno dopo è già stata sostituita dalla successiva?

Come si fa ad avere consapevolezza delle proprie potenzialità o ad acquisire un senso di controllo personale e di libero arbitrio se le nostre possibilità di scelta appaiono, attraverso la sfera del virtuale, sempre più illimitate?

 

Couns. Federico Freddio

www.ilpellicano.it 

 

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