L’organizzazione di volontariato “Avvocato di strada” a disposizione dei profughi ucraini

L’organizzazione di volontariato l’Avvocato di Strada si mette a disposizione per tutelare i profughi di guerra:

«Allo scoppio della guerra in Ucraina ci siamo detti che non potevamo rimanere fermi davanti ai drammi che stavano per accadere. Ci siamo chiesti che cosa potevamo fare dal nostro punto di vista di realtà che si occupa di tutela legale di persone che vivono in strada, e dopo esserci confrontati con i nostri volontari abbiamo deciso di mettere in campo una serie di azioni.

Abbiamo creato una mini task force di avvocati di tante nostre sedi che si sono messi a disposizione per raccogliere informazioni, buone prassi e casi e dare un supporto a tutti i nostri volontari che ora e nei prossimi mesi si occuperanno di tutelare i profughi di guerra.

Restano attivi tutti i contatti delle nostre sedi locali, per ricevere le persone allo sportello. Tanti dei nostri volontari, inoltre, hanno dato al proprio consiglio dell’ordine territoriale una disponibilità per partecipare ad attività di tutela legale dei profughi e per creare contact point presso gli ordini.

Per richieste di informazioni a carattere generale, orientamento ai servizi sul territorio o altre necessità che riguardano la guerra in Ucraina è attiva la mail emergenza@avvocatodistrada.it.

Sulla base delle domande che ci vengono fatte più comunemente, e sulle informazioni che abbiamo raccolto in queste settimane, abbiamo inoltre creato queste FAQ che ha l’obiettivo di fornire le informazioni generali per capire gli istituti giuridici applicabili alla situazione e raccogliere i contatti utili su tutto il territorio nazionale e che mettiamo a disposizione di istituzioni, associazioni, operatori e semplici cittadini.

Insieme alle altre associazioni che siedono con noi al Tavolo Nazionale Asilo abbiamo chiesto al Governo italiano misure precise e una progettazione di ampio respiro per l’accoglienza dei profughi che stanno scappando dalle zone del conflitto e procedure semplificate per le loro richieste di asilo.

Nella speranza che questa guerra termini il prima possibile continueremo ad impegnarci in prima persona per dare un aiuto a tutte quelle persone che sono state strappate al loro paese.»

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