Sabato 17 maggio, presso la Biblioteca degli Arconi in via della Rupe a Perugia, si terrà un evento speciale dedicato alla narrazione, alla malattia e alla riscoperta di sé: la presentazione del libro-testimonianza di un’autrice che ha trasformato la propria esperienza con il morbo di Graves in un atto di consapevolezza, cura e condivisione.
L’incontro si aprirà alle ore 16:00 con i saluti istituzionali della Dott.ssa Roberta Alagna, Vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi, e con un breve contributo clinico del Dott. D’Ajello, che offrirà una panoramica sul morbo di Graves (Basedow) attraverso un video e un’introduzione scientifica.
Il cuore dell’evento sarà il dialogo con l’autrice, che ripercorrerà alcune delle pagine più significative del libro: un racconto intimo e coraggioso, che parla di corpo e identità, di malattia e metamorfosi, ma anche di rinascita. Tra le tematiche affrontate, il peso dei commenti e degli sguardi esterni, il silenzio emotivo che a volte accompagna la sofferenza, e il passaggio da un senso di colpa per la propria condizione a una profonda autodiscovery. La tiroide, organo piccolo ma potente, diventa in queste pagine simbolo e scintilla di un viaggio interiore che dà voce a un disagio profondo, troppo a lungo taciuto.
Alle 17:00, il confronto si arricchirà con l’intervento della Dott.ssa Febbraro, psicologa, che esplorerà la dimensione psicosomatica della malattia: come emozioni e vissuti influenzano il corpo e come, al contrario, la malattia può diventare occasione per ascoltarsi, per prendersi cura di sé con maggiore dolcezza e consapevolezza. Si parlerà anche di auto-compassione, di giudizio, e del ruolo – non sempre centrale ma fondamentale – del terapeuta nei percorsi di guarigione.
Dalle 17:30 in poi, spazio al confronto collettivo: una tavola rotonda con i rappresentanti del Comitato Pazienti, l’editore Paolo Ceccarelli, il sociologo Paolo Trenta e l’assessore allo sport Pierluigi Vossi. Si affronteranno temi centrali come la solidarietà tra pazienti, l’importanza dell’informazione e dello screening, e la potenza della medicina narrativa. Scrivere la propria storia non è solo testimonianza, ma un gesto terapeutico capace di illuminare anche il percorso degli altri. Lo sport, infine, verrà raccontato come strumento di resilienza e rinascita, anche quando il corpo sembra fragile.
Un evento che intreccia medicina e umanità, scienza e vissuto, con l’obiettivo di portare alla luce ciò che spesso resta invisibile: la forza silenziosa di chi affronta una malattia e ne fa un percorso di consapevolezza.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per info 3458275390